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venerdì 10 aprile 2015

LA BULGARIA

autori: Dario Bozzato, Leonardo Brichese, Fabio Benatelli, Filippo Mascarin, Filippo Biancon

 Il paese deve il suo nome ai bulgari, popolazione stabilitasi nel V sec a nord del Mar Nero, tra il Volga e il Don.
 Essi furono spinti da altri popoli verso la penisola balcanica, dove diedero vita a un fiorente regno bulgaro-slavo nei secoli IX e X.
 Dalla fine del Trecento, fu sottoposto per cinque secoli alla dominazione turca, e riacquistò una parziale indipendenza nel 1878.
 Forma di governo:repubblica
 Capitale: Sofia 
 Popolazione: 7,6 milioni di abitanti



LA POSIZIONE
 La Bulgaria ha sbocchi al mare e confina con:
 A ovest con la Serbia e la Macedonia
 A nord con la Romania
 A est con il Mar Nero
 A sud con Grecia e Turchia




CARATTERISTICHE FISICHE
 Il territorio della Bulgaria è estremamente vario: a nord è dominata dalla vasta pianura del Danubio. 
 A ovest, fino al Mar Nero a est, è attraversato dalla catena dei Balcani e a sud è chiuso dai Monti Rodopi.
 Il fiume principale è il Danubio che scorre per oltre 500 km lungo il confine settentrionale con la Romania. 
 Vi confluiscono numerosi affluenti che scendono dai Balcani. L'altro fiume importante è la Maritza, che piega a sud in Grecia per sfociare nell'Egeo.
 I laghi maggiori sono quelli artificiali per l'irrigazione e la produzione di energia.
 La costa, lunga circa 350 km, alterna spiagge sabbiose ben attrezzate a golfi, parti rocciose e lagune.
 Il clima è continentale, mentre nella fascia costiera si fa sentire l'influsso marino che determina un clima di tipo nettamente mediterraneo.



IL CLIMA E LA VEGETAZIONE
 La Bulgaria ha un clima continentale e mediterraneo con estati calde e inverni freddi.
 La zona continentale è predominante. L'influenza continentale, forte durante l'inverno, produce abbondanti nevicate e temperature molto rigide.
 L'influenza mediterranea aumenta durante la seconda metà dell'estate e provoca calure e secche.
 Il clima costiero viene moderato dal mar Nero, ma i forti venti e le tempeste violente sono frequenti in inverno.
 Gli inverni lungo il Danubio sono freddi e pungenti, mentre le basse valli che si aprono verso sud sul confine greco e turco possono avere un clima invernale mite come sulle coste del mar Egeo.
 La formazione più diffusa, sulle coste del Mar Nero,  è la macchia mediterranea, che interessa le aree pianeggianti, le isole e i pendii meglio esposti dei rilievi fino a una quota di ca. 1000 m.
 Nella fascia compresa tra i 1000 e i 2000 m si estendono boschi di latifoglie (faggi) e più in alto, specialmente sui versanti più piovosi, vaste formazioni di abeti e di larici, che cedono infine il posto, alle quote più elevate, ai pascoli di alta montagna.


POPOLAZIONE
 La Bulgaria ha 7,49 milioni di abitanti.
 La densità demografica è di 63 abitanti per chilometro quadrato.

 Principalmente le persone abitano nelle aree urbane La maggior parte delle attività commerciali e culturali sono concentrate nella capitale Sofia.
 I settori lavorativi predominanti sono quelli dell'industria pesante, dell'ingegneria energetica e dell'agricoltura, tutti sostenuti dalle risorse naturali locali.
 La maggiore città è Sofia, la capitale con circa un milione e 300.000 abitanti.




 La seconda città è Plodiv.
  La città è da sempre punto di riferimento di varie culture e per le sue articolate e millenarie vicende storiche.
  Grazie alla bellezza del suo centro storico in stile rinascenza bulgara (ovvero il Rinascimento bulgaro di inizio Ottocento), uno dei meglio conservati della nazione, la città è nota anche con l'appellativo di Firenze bulgara. 




  
 La terza città è Varna.
  Varna conosciuta anche come "la perla del Mar Nero"  è la terza città della Bulgaria, dopo la capitale Sofia e Plovdiv.
   La città, posta nella parte orientale del Paese, è il capoluogo della regione di Varna e un importante porto sul Mar Nero, vicino al lago Varnesko.
   La città venne ribattezzata Stalin in onore della guida dell'Unione Sovietica, per un breve periodo dal 1949 al 1956.







 LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
   La Bulgaria dispone di scarse risorse minerarie; oltre al carbone negli anni cinquanta sono stati scoperti giacimenti di gas naturale e di petrolio.
   Tra i metalli estratti vi sono il ferro, lo zinco, il rame e il piombo.
   I maggiori complessi industriali si trovano nel bacino di Sofia (industria meccanica), mentre la cantieristica navale è localizzata a Varna, sul Mar Nero. 
   La Bulgaria esporta prodotti dell'industria chimica, settore sul quale il crollo dell'URSS ha inciso in modo minore.
   Nella città di Burgas si trova un grosso impianto di raffinazione del petrolio controllato dal colosso russo LUKoil.
   La Bulgaria offre mete per diversi tipi di attività; vi sono località balneari e sciistiche, zone termali, riserve di caccia e numerosi monumenti e parchi naturali.

mercoledì 1 aprile 2015

La Romania

Autrici: Alessia Rossi, Laura Faiola, Marianna Marzola, Carnelos Laura, Sarto Camilla, Cardin Elena
Lingua ufficiale : romeno
Religione : in Romania la percentuale dei romeni ortodossi è l’86,8%, seguono i romano-cattolici con il 4,7%,   i protestanti (3,2%), i greco- cattolici (0,9%), gli evangelici (0,1%) e coloro di un’altra fede (0,4%).
Forma di governo : repubblica presidenziale
Capitale : Bucarest
Moneta : Leu romeno

STORIA
L’antica regione della Dacia fu conquistata nel II secolo d.C. dall'impero romano. Nei secoli successivi sul territorio si stanziarono popolazioni germaniche ( Goti e sassoni ), slave, queste si mescolarono con i Valacchi ( antenati degli attuali romeni ) e ungheresi. Dopo una lunga fase di incertezza, dalla regione nacquero tre grandi principati feudali : Moldavia,Valacchia e Transilvania. Tutte furono sottomesse da vari imperi, finché nel 1878 Valacchia e Moldavia si unirono per creare il Regno di Romania, al quale si aggiunse la Transilvania dopo la caduta dell’ impero austro-ungarico nella Prima Guerra Mondiale. La Romania fece parte dell’ Unione Sovietica; dal 1965 si instaurò una dittatura che finì in seguito a una rivoluzione popolare nel 1989.

Confina :
·         a nord e a est con l’Ucraina
·         a est con la Moldavia
·         a sud con la Bulgaria
·         a ovest con la Serbia e l’Ungheria
·         a sud-est si affaccia sul mar Nero

CARATTERISTICHE FISICHE
Con un'area di 238.391 km ², la Romania è il 12º Stato d'Europa per superficie. Situato nella parte nord-orientale della Penisola balcanica, il paese si trova a metà strada tra l'Equatore ed il Polo nord ed è equidistante dal punto più occidentale d'Europa (la costa dell'Oceano Atlantico) e dal più orientale (i Monti Urali).
I Carpazi orientali  si allungano nella parte nord-orientale del paese, mentre a ovest si estendono i Carpazi Romeni Occidentali.
Al centro di questi rilievi si estende la regione collinare della Transilvania. Al di fuori di questi monti si trovano tre pianure:
·        a ovest  la pianura del Banato,
·        a sud la Valacchia, la più grande pianura romena
·        a est in corrispondenza del delta del Danubio, la regione della Dobrugia.

Il sistema fluviale della Romania è dominato dal bacino del Danubio. Il grande fiume scorre sul suolo rumeno per circa 1000 km.
I principali affluenti del Danubio sono il Mures, l’Olt e il Prut che scorre ad est, lungo il confine con la Moldavia.
I laghi sono numerosi, di origine glaciale nell'entroterra e di origine lagunare lungo le coste del mar Nero a sud est.


IL CLIMA E LA VEGETAZIONE
Il clima romeno è tipicamente continentale, con forti escursioni termiche stagionali: gli inverni sono freddi e le estati calde e umide. Lungo la costa l’influsso del Mar Nero rende più dolci gli inverni ma aumenta l’afa estiva. Le pendici delle montagne sono rivestite da estese foreste, costituite in gran parte da faggi  e querce, che coprono circa un quarto della superficie del territorio. In queste regioni vivono molti animali selvatici come lupi, orsi e cervi. Le regioni pianeggianti, grazie ai sistemi di irrigazione che hanno reso coltivabile il terreno stepposo, sono caratterizzate da un paesaggio agricolo.
LA POPOLAZIONE
Gli oltre 21 milioni di romeni si distribuiscono in modo abbastanza uniforme sul vasto territorio del paese, con l’eccezione delle zone montuose determinando una densità di popolazione (91 ab/kmq) inferiore a quella media dell’ Unione Europea.  
Anche il tasso di urbanizzazione è notevolmente più bassa rispetto a quello di molti Paesi europei: solo il 54% circa della popolazione vive in città, mentre poco meno della metà, il restante 46%, risiede in contesti rurali. Ciononostante, come vedremo, i centri urbani che superano i 100.000 abitanti sono piuttosto numerosi e ben distribuiti. Per quanto riguarda l’ andamento demografico, la Romania non è meta di immigrazione , ma subisce anzi conseguenze  dell’ immigrazione   di molti suoi cittadini , soprattutto  verso l’ Ungheria, Italia e Spagna. Si assiste così a un fenomeno opposto a quello che avviene in molti Stati Europei: la popolazione romena cresce meno di quanto  il suo saldo naturale, più elevato che altrove, potrebbe consentirle, proprio a causa del saldo migratorio negativo .


LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
La Romania porta ancora sulle spalle la pesante eredità lasciata dal passato regime dittatoriale. Il controllo statale sull'economia, la chiusura del paese al commercio estero e l’ inefficienza del sistema produttivo hanno fatto sì che, dopo la caduta della dittatura di Ceausescu nel 1989, la Romania si sia ritrovata con un sistema economico e industriale totalmente inadeguato rispetto a quello della maggior parte dei paesi europei. Si è verificata di conseguenza una forte recessione, che il governo romeno ha tentato, a partire del 1997, con una serie di radicali riforme nel settore agricolo e industriale, sostenute anche dagli aiuti del Fondo Monetario Internazionale. Questa ristrutturazione, unita  alla privatizzazione delle imprese e all'intervento di società straniere, ha effettivamente portato a un miglioramento  dell’ economia  nazionale: negli ultimi dieci  anni il PIL è quasi raddoppiato e la disoccupazione è scesa sotto il 7 %. Si coltivano soprattutto  cereali, barbabietole, patate, lino, canapa , girasoli e viti. Dalle ultime due colture si ottengono olio e vino, quest’ ultimo speso di buona qualità , anche se poco conosciuto  all'estero. Molto diffuso è anche l’ allevamento , bovino , suino e ovino.  Il sottosuolo romeno è ricco  di risorse energetiche : si estraggono  petrolio , gas naturale e carbone. Sono molto sfruttati anche giacimenti di piombo, rame e bauxite, un minerale da cui si ricava l’ alluminio. L’ industria è sviluppata soprattutto nei settori sui quali si puntava maggiormente nel periodo comunista, come quello siderurgico , metallurgico, chimico, meccanico e petrolchimico.


LE CITTA’
L’ unica metropoli è la capitale Bucarest che costituisce il principale centro industriale e commerciale del Paese: la sua area metropolitana, pur ospitando solo il 9 % della popolazione romena, produce il 21% del Prodotto Interno Lordo  della nazione. Il centro  cittadino è molto elegante  tanto che la città è stata definita, in passato, la Parigi dell’ Est purtroppo però le difficoltà economiche della Romania e la povertà di ampie fasce della popolazione sono facilmente avvertibili visitando la periferia, dove sono evidenti i segni  del degrado urbano.


Iasi, è capoluogo della Moravia Romena. Nel 2004 Iasi e i centri confinati hanno costruito un’ area metropolitana con lo scopo di promuovere lo sviluppo degli affari e il commercio nella regione.


Timisoara è un’ altra città di rilievo, è un centro industriale particolarmente importante perché, soprattutto  negli ultimi anni, molte imprese straniere hanno trasferito qui le loro fabbriche per approfittare del ridotto costo della manodopera.











sabato 14 marzo 2015

L'UNGHERIA


I magiari (o ungari), provenienti dalla Russia europea, si insediarono stabilmente nelle pianure del medio Danubio nel IX secolo. Qui crearono un regno che, dopo la conversione al cristianesimo, si estese fino alla costa dalmata. Nel Cinquecento  l'Ungheria cadde sotto dominio turco, rimanendovi per due secoli. Passò quindi sotto quello asburgico, divenendo però nell'Ottocento parte dell'Austria. 
La piena indipendenza la acquisì nel 1918.

LA POSIZIONE
L'Ungheria, situata nel cuore dell'Europa, è priva di sbocchi al mare.
A ovest confina con la Slovenia e Austria.
A nord con Slovacchia e Ucraina.
A est con la Romania.
A sud con Serbia e Croazia.

LE CARATTERISTICHE FISICHE
Il suo territorio a ovest e nord si eleva fino a mille metri con la Selva Baconia e i Monti Matra; a sud raggiunge i 700 metri con i Monti Mecsek.
La maggioranza del territorio è pianeggiante, comprende i bacini dei due fiumi principali ed è ricca di falde acquifere sotterranee.
Fra i laghi spicca il Balaton con i suoi 591km quadrati e una lunghezza di ben 80 km. Essendo poco profondo (3-11 metri) rimane gelato per tutto il periodo invernale.
Il fiume principale è il Danubio, che segna una parte del confine con la Slovacchia e poi scende attraversando l'Ungheria per più di 400km.  L'altro grande fiume è il Tibisco, che scorre quasi parallelo al Danubio per andarvi a confluire in Serbia. 
Ai due fiumi si aggiunge una fitta rete di affluenti e canali.

IL CLIMA E LA VEGETAZIONE
L'Ungheria ha un clima continentale con inverni rigidi ed estati calde. In maggio-giugno si verificano copiose precipitazioni.
La vegetazione di faggi e querce si estende sul 20% del territorio. I fertili terreni della pianura, le cosiddette "terre nere", sono dedicate all'agricoltura. Anche la puszta, la zona nord-orientale un tempo arida e stepposa, è diventata zona agricola irrigata in seguito all'apertura del Grande Canale dell'Est.
Le zone protette riguardano il 9% del territorio.

LA POPOLAZIONE

L'Ungheria ha 10 milioni di abitanti.
La densità demografica è di 107 abitanti per chilometro quadrato.
Circa il 68% della popolazione vive nelle aree urbane.
la maggiore città è Budapest, la capitale con circa un milione e 700.000 abitanti. Costituita nel XIX secolo dall'unione della città più antica, Buda, sulla riva destra del Danubio, e Pest sulla sinistra, è un importante centro culturale e industriale. L'isola Margherita, al centro del Danubio, costituisce per la città un ampio polmone verde.

La seconda è Debrecen, situata a est, a 50 km dal confine con la Romania. E' la sede centrale del protestantesimo calvinista ungherese.

La terza è Miskolc, polo siderurgico, tessile e alimentare, nodo di traffico commerciale.
LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
I lavoratori occupati sono così distribuiti: 62% nei servizi, 33% nell'industria, 5% nell'agricoltura.
L'agricoltura, praticata su un'ampia parte del territorio, produce cereali, barbabietola da zucchero, riso. Sono sviluppate le colture industriali come girasole, lino, tabacco. La viticoltura è specializzata nella produzione del famoso vino Tokaj. Vengono allevati suini, ovini e bovini con conseguente produzione di latte, burro e carne.
Le risorse del sottosuolo sono costituite essenzialmente da Lignite e gas naturale. Esistono anche riserve di uranio utilizzato nella centrale nucleare di Paks. L'industria pesante(siderurgica) è in calo, in sviluppo invece quella leggera (tessile, abbigliamento, auto, elettrodomestici, mobili e altri prodotti di legno). Grandi multinazionali estere sono presenti nel paese, attirate dalle numerose zone franche esistenti.
Il turismo è in continua ascesa: principali destinazioni sono la capitale e le numerose zone termali.
La rete stradale e quella ferroviaria, già molto ampie, sono in continuo sviluppo e ammodernamento.
Molto estese le vie d'acqua, la cui lunghezza ammonta a più di 1600km. L'apertura del canale Danubio-Meno-Reno consente il trasporto dei prodotti fino al porto di Rotterdam sul Mare del Nord.
L'aeroporto internazionale si trova a Budapest.

mercoledì 11 marzo 2015

LA SLOVACCHIA

LE CARATTERISTICHE FISICHE
Il suo territorio è per 3/4 montuoso, dominato dall'ampio arco dei Carpazi Occidentali. Dal nord al centro si trovano gli Alti e Bassi Tatra, e i Monti Metalliferi Slovacchi. Le pianure sono limitate a due zone, sud-occidentale e sud orientale. I laghi di origine glaciale o di sbarramento, sono molto numerosi.
A occidente il fiume Morava, proveniente dalla Repubblica Ceca, fa da confine naturale con l'Austria. I fiumi Vah, Hron sono tributari del Danubio che scorre al confine con l'Ungheria. A est altri fiumi vanno a confluire nel Tibisco al di fuori del paese.


IL CLIMA E LA VEGETAZIONE
La Slovacchia ha un clima continentale con inverni rigidi ed estati calde. Abbondanti precipitazioni nevose sulle montagne.
Quasi metà del territorio slovacco è coperto di boschi di querce, faggi e abeti nelle zone più alte. Sette parchi nazionali tutelano le zone boschive con la loro fauna di orsi, linci e camosci.


LA POPOLAZIONE
La Slovacchia ha circa 5,5 milioni di abitanti.
La densità demografica è di 110 abitanti per chilometro quadrato.
Circa il 60% della popolazione vive nelle aree urbane.
La maggiore città è la capitale, Bratislava. Porto sul Danubio, in posizione decentrata a pochi chilometri dai confini con l'Austria e l'Ungheria, è un centro culturale e industriale.

La seconda è Kosice, città industriale della Slovacchia orientale vicina al confine con l'Ungheria. Tutte le altre città sono al di sotto dei 100.000 abitanti.


LE  ATTIVITÀ ECONOMICHE
I lavoratori occupati sono così distribuiti: servizi 62%, industria 34%, agricoltura 4%.
L'agricoltura produce soprattutto cereali, barbabietola da zucchero e patate, ortaggi e frutta. La maggior parte del reddito proviene dall'allevamento suino e bovini. Una  buona risorsa è rappresentata dallo sfruttamento forestale dato che il 45% del territorio è coperto di boschi.
Il paese ricava più della metà della sua energia dal nucleare; il resto dalle centrali idroelettriche e termiche, ed è quindi autosufficiente. E' attraversato da un oleodotto e da un gasdotto.
Il settore industriale è particolarmente attivo nella produzione di auto, tanto da far diventare la Slovacchia uno dei più importanti poli europei. Case straniere come Volkswagen , Citroen, Peugeot e altre hanno impiantato qui i loro stabilimenti. In sviluppo anche abbigliamento e calzature.
Le vecchie industrie di base, come le acciaierie molto inquinanti, sono in via di smantellamento.
La rete stradale e quella ferroviaria sono ampie e in via di ammodernamento.
Il trasporto per via d'acqua avviene principalmente sul Danubio attraverso i porti di Bratislava, Komarno e Sturovo.
Importanti aeroporti internazionali si trovano a Bratislava e Kosice.



sabato 28 febbraio 2015

LA REPUBBLICA CECA

Nelle attuali Boemia e Moravia si insediarono nel V secolo cechi, slovacchi e altri slavi, che diedero vita nel IX secolo all'impero moravo. Disgregatosi sotto gli attacchi tedeschi e ungheresi, fu sostituito nel X secolo dal regno di Boemia. Questo, entrato nel Sacro romano impero, ebbe un notevole sviluppo economico e culturale.
Nel Seicento Boemia e Moravia caddero sotto il dominio asburgico, da cui si liberarono formando uno stato unitario con la Slovacchia nel 1918.


LA POSIZIONE
La Repubblica Ceca è nata dalla pacifica scissione della Cecoslovacchia in due stati indipendenti nel 1993. IL territorio non ha sbocchi al mare.
A ovest e nord-ovest confina con la Germania.
A nord-est con la Polonia.
A sud-est con la Slovacchia, con la quale fino al dicembre del '92 formava un unico stato.
A sud confina con l'Austria.


LE CARATTERISTICHE FISICHE
La repubblica Ceca comprende due grandi regioni, La Boemia a ovest e la Moravia a est. 
La Boemia è un vasto altopiano chiuso ad anello dai Monti Metalliferi, i Monti dei Giganti, i Sudeti, la Selva Boema e le Alture Morave.
La Moravia è invece una regione pianeggiante separata dalla Slovacchia dai Carpazi Bianchi.
I laghi, sia naturali che artificiali, sono molto numerosi, specie nel sud del paese. IL Lipno è il più grande tra quelli artificiali.
Nella Parte settentrionale della Boemia scorre il fiume Elba, che nasce dai Sudeti, riceve numerosi affluenti e piega verso nord entrando in Germania. Il suo più importante affluente è la Moldava. Dai Sudeti nasce anche la Morava, che confluisce nel Danubio in Slovacchia.

IL CLIMA E LA VEGETAZIONE

La Repubblica Ceca ha un clima continentale con inverni lunghi e freddi  ed estati calde e temporalesche.
Le pendici dei monti sono coperte di boschi di faggi e querce e di conifere alle quote più alte. Vi si trovano quattro parchi nazionali e numerose riserve protette. In passato grandi estensioni sono state disboscate per far posto alle colture e altre sono state danneggiate dalle piogge acide, una conseguenza dell'inquinamento atmosferico.

LA POPOLAZIONE

La densità demografica è di 128 abitanti per chilometro quadrato.
Circa il 75% della popolazione vive nelle aree urbane. 
Sulle rive della Moldava sorge Praga, la capitale, con circa un milione e 200.000 abitante. E' una delle città d'arte meglio conservate d'Europa, tanto che il suo centro storico è stato dichiarato patrimonio mondiale dall'Unesco.
E' un importante centro culturale e sede di un'antica università  che risale al 1348. Al tempo stesso rimane uno dei principali poli industriali del paese.

La seconda città è Brno (370.000 abitanti), al centro di una zona fertile e pianeggiante. E' una città  industriale e commerciale. 


Su una collina vicina sorge la fortezza dello Spielberg, dove furono imprigionati patrioti del Risorgimento italiano.

La terza città è Ostrava sul fiume Oder al confine con la Polonia, centro minerario industriale.

LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
I lavoratori occupati sono così distribuiti: 59% nei servizi, 37% nell'industria, 4% nell'agricoltura.
L'agricoltura produce in larga misura cereali, patate, barbabietole da zucchero, luppolo e lino. Vengono allevati  in buona quantità suini e bovini. Importante è l'attività forestale.
Carbone e lignite costituiscono le principali risorse minerarie, insieme a giacimenti di uranio. Il paese è una via di transito per oleodotti e gasdotti.
L'energia necessaria si ricava dalle centrali termiche e idroelettriche e da due centrali nucleari. L'industria è molto sviluppata nei settori metallurgico, petrolchimico, automobilistico, agroalimentare (birra), della porcellana, del cristallo e grazie all'abbondanza delle foreste, del mobile e della carta.
Molto sviluppato il settore turistico, indirizzato essenzialmente alla città di Praga e ai centri termali della Boemia occidentale.
La rete stradale e ferroviaria è ampia, ma necessita di ammodernamento per quanto riguarda le autostrade e la completa elettrificazione delle ferrovie.
Fra i numerosi aeroporti spicca quello internazionale di Praga.
Le vie navigabili interne ammontano a più di 600 km.



Dalla Polonia...

sabato 21 febbraio 2015

La Polonia

Il territorio tra la Vistola e l'Oder era abitato anticamente da popolazioni slave che, attorno al IX secolo, diedero origine al primo stato polacco. Esso raggiunse il massimo sviluppo dal XIV al XVI secolo, quando si unificò con la Lituania. Nel Settecento, però, la Polonia dovette soccombere alle maggiori potenze e fu spartita tra Russia , Prussia e Austria, scomparendo dalla carta geografica. 
L'indipendenza fu conquistata dai polacchi nel 1918.

La posizione
La Polonia è un territorio a forma di quadrilatero che fa da cerniera fra l'Europa centrale e orientale.
A nord si affaccia sul Mar Baltico.
A ovest confina con la Germania.
A sud con la Repubblica Ceca e Slovacchia.
A est con Ucraina e Bielorussia.
A nord-est con Lituania e Russia (enclave di Kaliningrad).


Le caratteristiche fisiche
La Polonia è composta al 90%  da pianure e basse colline. La zona montuosa si estende a sud con la catena dei Sudeti al confine con la Repubblica Ceca e i Carpazi occidentali al confine la Slovacchia.
La pianura polacca è ricchissima di laghi di origine glaciale. Circa 2500 si trovano nella Masuria, ampio territorio protetto nel nord-est del paese.
I fiumi più importanti sono la Vistola, che attraversa tutto il paese per oltre 1000 km e sfocia nel Golfo di Danzica sul Mar Baltico; l'Oder, che proviene dalla Repubblica Ceca e, dopo aver attraversato il sud-ovest della Polonia, segna il confine con la Germania e sfocia nella Laguna di Stettino prima di raggiungere il Baltico. I due fiumi con i loro affluenti  sono in larga misura navigabili e collegati da una fitta rete di canali.
Il litorale baltico è una costa bassa di circa 500km, orlata da lagune separate da cordoni di sabbia dal mar aperto.



Il clima e la vegetazione


Il clima della Polonia è continentale con inverni rigidi , sulla costa è invece di tipo atlantico con abbondanti precipitazioni.
Le foreste coprono quasi un terzo del territorio. Boschi di querce, abeti, betulle, pini ricoprono le pendici delle montagne. Le pianure del nord e del centro sono adibite a uso agricolo.


La popolazione

Circa il 63% della popolazione vive nelle aree urbane.
La maggiore città è Varsavia, la capitale, con circa un milione e 700.000 abitanti. Sorge sulle rive della Vistola nella pianura polacca. E' un importante centro industriale e culturale. Il suo nucleo storico, quasi completamente distrutto dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, fu fedelmente ricostruito nel 1953.



La seconda è Łódź, importante centro industriale nel settore farmaceutico, agroalimentare e delle fibre artificiali.


La terza è Cracovia, vera metropoli del sud della Polonia, sulle rive della Vistola. Conserva un nucleo storico originale ed è centro culturale di alto livello. 

Sul Mar Baltico si affacciano i grandi nodi di traffico marittimo costituiti dai porti di Danzica e Stettino.

Le attività economiche
I lavoratori occupati sono così distribuiti: 54% nei servizi, 27% nell'industria, 19% nell'agricoltura.
L'agricoltura viene praticata su larga parte del territorio da piccole imprese familiari; ha delle buone potenzialità grazie alla fertilità dei terreni, ma soffre di un certo grado di arretratezza. Si producono cereali, patate, barbabietole da zucchero, frutta. E' sviluppato l'allevamento di suini e volatili.
La Polonia possiede nella Slesia (nel sud del paese) uno dei più importanti bacini carboniferi mondiali.  Le sue centrali per la produzione di energia elettrica sono alimentate da carbone e lignite, con la conseguenza di essere molto inquinanti per l'ambiente. I settori industriali più sviluppati sono l'agroalimentare, il tessile, l'automobilistico; mantengono un buon livello la cantieristica navale e la chimica. Il paese è una crocevia di oleodotti e gasdotti.
La rete stradale e quella ferroviaria sono ampie ma necessitano di manutenzione e di modernizzazione, specialmente per quanto riguarda le autostrade.
Per il trasporto industriale sono molto usate le vie d'acqua, che raggiungono i 4000 km. 
Il traffico aereo è in crescita, specie negli aeroporti internazionali di Varsavia, 
Łódź, Cracovia e Breslavia.