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martedì 12 maggio 2015

LA BIELORUSSIA




La Bielorussia è una repubblica.
Le lingue ufficiali sono il bielorusso e il russo dal 1995.
La capitale è Minsk.
LA POSIZIONE
La Bielorussia, detta anche Russia Bianca, è uno stato dell' Europa orientale.
Confina a ovest con Polonia e la Lituania , a est con la Russia, a sud con l'Ucraina e a nord con la Lettonia; è uno stato senza sbocco sul mare , ma esistono corsi d'acqua navigabili. 



LE CARATTERISTICHE FISICHE
La Bielorussia viene attraversata da tre fiumi principali: il Nëman, il Pripjat e il Dnepr che si dirige verso l'Ucraina per sfociare nel Mar Nero. Molto importante è anche la Dvina occidentale, che attraversa le regioni settentrionali del paese. La Bielorussia è relativamente pianeggiante e ricca di paludi. Il più grande territorio paludoso è la Polesia che è un bassopiano nella parte meridionale, in gran parte occupato dalle Paludi del Pripjat′, il cui nome deriva da quello del fiume che scorre, molto lentamente, da ovest, verso il Dnepr.
Il suo punto più alto è la Dzjaržynskaja Hara (Monte Dzeržinskij), con 345 m, mentre il punto più basso è sul fiume Neman a 90 m.
Le risorse naturali della Bielorussia sono foreste, depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, granito, pietra calcarea dolomitica, marna, gesso, sabbia, ghiaia e argilla.
Il territorio settentrionale fa parte della Regione biogeografica boreale.
E' formata da estese pianure e basse colline; a sud presenta zone paludose in parte bonificate; a nord est un ampia zona dei laghi. 
La Bielorussia benche' senza sbocco al mare, ha 11.000 laghi. I laghi dovuti all'escavazione
glaciale , sono numerosissimi, ma di estensione molto limitata; il maggiore è il Naroc' (80 km2), 150 km a nord ovest della capitale.

IL CLIMA
La Bielorussia è caratterizzata da clima continentale (inverni molto rigidi e lunghi ed estati brevi e calde) con notevoli escursioni termiche. Le temperature medie invernali si aggirano sui -6 - -10 °C, e possono scendere sotto i -18 °C. Nelle notti invernali non è difficile raggiungere i -30 °C, anche se mediamente la temperatura si mantiene sui -20 °C. La neve copre il suolo per 3-4 mesi. Le precipitazioni non sono particolarmente abbondanti, con apporti maggiori in estate sotto forma di violenti temporali o di rovesci.

LA POPOLAZIONE 
La popolazione è per circa l’80% di etnia bielorussa; il resto è costituito dal cospicuo gruppo russo (11,4%) e da altre minoranze, delle quali le più consistenti sono quella polacca e quella ucraina. Diversamente dalle altre repubbliche dell’Europa orientale formatesi dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, la B. ha conservato rapporti di collaborazione con la Russia, e l’uso del russo, cui è stata restituita dignità di lingua ufficiale accanto a quella bielorussa, è tuttora assai diffuso. Circa un terzo della popolazione segue la religione cristiana ortodossa, la restante parte è costituita soprattutto da cattolici e da modeste comunità di protestanti, ebrei e musulmani. La popolazione urbana ammonta a poco meno dei tre quarti di quella totale, e una notevole parte di essa vive nella grande agglomerazione della capitale, Minsk. 

LE ATTIVITA' ECONOMICHE
La Bielorussia ha risentito assai pesantemente del distacco dal sistema economico che si era costituito tra i paesi socialisti. Continuano a pesare sull'economia, inoltre, le conseguenze dell'esplosione del reattore nucleare di Černobyl´, avvenuta nel 1986 nella vicina Ucraina, che ha contaminato ampie parti del suolo agrario (soprattutto nella zona sud-orientale del paese) e che costituiscono tuttora un fattore limitante dell’attività agricola, oltre che del decollo di 
un’economia turistica. Attualmente dal 5% al 7% della spesa pubblica in Bielorussia sono spese per varie forme di risarcimento dei danni fatti dalla radioattività, per l'inquinamento provocato alla catena alimentare.
Il settore primario assorbe l'11%  della popolazione attiva. L’agricoltura, fornisce rilevanti quantità di orzo , segale, patate, barbabietole da zucchero. Il terreno non è particolarmente fertile ma una certa importanza hanno coltivazioni specializzate non alimentari come il lino ; intenso lo sfruttamento delle estese foreste, che forniscono una cospicua quantità di legname; l’allevamento contribuisce per il 60% al settore primario. La struttura agraria in precedenza si basava su quasi 1700 fattorie di proprietà collettiva e oltre 900 di proprietà statale; dal 1991 è stata permessa la proprietà privata di appezzamenti di terra, con la possibilità di lasciarla in eredità, ma non di venderla. 
Il settore secondario occupa il 34% della popolazione attiva. Alle tradizionali industrie tessili e alimentari si aggiungono soprattutto quelle metallurgiche, meccaniche, e chimiche. Dopo il conseguimento dell’indipendenza tali industrie sono state penalizzate dall’insufficienza delle fonti di energia nazionali. La B. dispone infatti di piccoli giacimenti di gas naturale e di petrolio (raffinerie a Mazyr e Navapolack), che tuttavia non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico. Al fine di diminuire la dipendenza energetica viene utilizzata al massimo la torba che, dopo l’estrazione, viene compressa in mattonelle; il potere calorifico per volume in tal modo aumenta, ma rimane ben inferiore a quello del carbone.
Il terziario, con il 55% di addetti è il settore più rilevante. I principali scambi commerciali avvengono con la Russia e altri paesi ex URSS. Seppur in crescita, il settore mostra ancora le debolezze di un economia che sta passando da un sistema statale centralizzato a quello di mercato. Modesto il settore  turistico, non adeguatamente sviluppato. Circa 93.000 Km di strade asfaltate, 5500 km di ferrovie e 1700 di vie d'acqua navigabili costuituiscono la rete dei trasporti, nel complesso ancora troppo debole per favorire un più deciso sviluppo  economico. L'areoporto principale è quello di Minsk.

LE CITTA'
Minsk, la capitale, è la città più importante, sede di attività commerciali, industriali e culturali e rappresenta il  cuore politico e amministrativo della Bielorussia.
Gomel (l'unica dopo la capitale a superare il mezzo milione di abitanti) è il secondo centro della Bielorussia e risente in maniera rilevante delle conseguenze del disatro di Černobyl´.
Grodna è un importante centro culturale e commerciale, ha industrie chimiche, elettroniche ed elettromeccaniche.
Rilevante la produzione di fibre e tessuti. Intenso il traffico ferroviario.
Vitebsk, è un centro industriale e ha degli importanti stabilimenti per la produzione e l'assemblaggio del materiale elettronico. E' la seconda città dopo Minsk per importanza in campo industriale ed economico. Vi nacque il pittore Chagall.
Mahileu,  città portuale sul Dnepr, è un'importante nodo ferroviario le principali industrie sono quelle dei settori meccanico,chimico,elettrotecnico,edile,alimentare e tessile.
Brest 

STORIA
Dalla fine del 10° sec., parte del granducato di Kiev, il territorio dell’attuale Bielorussia, fu progressivamente annesso alla Lituania. Occupato dai Tedeschi (1918), passò sotto il controllo dei bolscevichi che proclamarono, il 1° gennaio 1919, la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa. Nel 1922 la Bielorussia partecipò alla costituzione dell’URSS, seguendone poi le vicende politiche. La tendenza nazionalista emersa anche in Bielorussia in connessione con la crisi dell’URSS portò il 25 agosto 1991 alla proclamazione dell’indipendenza; la Bielorussia aderì poi alla Comunità degli Stati Indipendenti. Potenza nucleare dopo lo scioglimento dell’URSS, la B. aderì nel 1992 al trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Negli anni 1990 i contrasti sull’assetto istituzionale e i rapporti con la Russia dominarono la politica interna. Prevalse la posizione del presidente della Repubblica A. Lukašenko, eletto, per la prima volta a suffragio diretto, nel 1994, dopo l’approvazione della nuova Costituzione. Lukašenko costituì un regime accentrato e autoritario e consolidò i legami con Mosca; peggiorarono invece quelli con l’Europa per le misure repressive adottate nel paese. Le elezioni legislative (2000) sancirono la vittoria dei candidati vicini al presidente, ma opposizione e osservatori internazionali denunciarono intimidazioni e brogli. La correttezza del voto fu rimessa in discussione alle presidenziali (2001), che riconfermarono Lukašenko. La crisi nei rapporti con i paesi europei, sempre più acuta, sfociò nel 2004 in una nuova condanna da parte del Consiglio d’Europa delle violazioni dei diritti umani in Bielorussia. Nello stesso anno, una modifica costituzionale permise a Lukašenko di candidarsi per un terzo mandato e le elezioni parlamentari videro la disfatta delle forze di opposizione: le gravi irregolarità nel voto produssero scontri di piazza con numerosi arresti. Gli osservatori internazionali giudicarono irregolari sia le presidenziali del 2006 e del 2010, che sancirono la quarta vittoria di Lukašenko, sia le legislative del 2008, in cui tutti i 110 seggi del Parlamento furono assegnati a esponenti del suo partito. Neppure alle elezioni parlamentari tenutesi nel settembre 2012 l'opposizione ha conquistato seggi; le forze dell'opposizione hanno invitato a boicottare il voto e contestato il dato fornito dal governo secondo cui l'affluenza alle urne sarebbe stata del 74,2%.





1. CRICCHIO EMANUELE
2. ELIA PAVAN
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