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sabato 24 gennaio 2015

IL REGNO UNITO


La più grande isola d'Europa, in origine abitata da popolazioni celtiche, fu invasa da Giulio Cesare nel 55 a. C. e la sua parte centro-meridionale sottomessa a Roma col nome di Britannia.
Nel V secolo, approfittando della crisi dell'impero romano, due popolazioni della Germania, gli angli e i sassoni, conquistarono la Britannia, insediandovi i propri regni.


La posizione
Il Regno Unito è uno stato insulare  situato nell'Europa  nord-occidentale. E' composto dalla Gran Bretagna, che è la più grande isola d'Europa, dall'Irlanda del Nord (o Ulster) e da circa 5000 isole. IL termine "Gran Bretagna" viene spesso usato per indicare il Regno Unito.
L'Isola di Gran Bretagna, che si estende da nord a sud per 950 km, comprende la Scozia, l'Inghilterra e il Galles.
A ovest è bagnata dall'Oceano Atlantico e separata dall'Irlanda dal Mar d'Irlanda.
A Sud il Canale della Manica la separa dal continente e si restringe a soli 32 Km nello stretto di Dover davanti alla costa francese.
L'Irlanda del Nord (Ulster) è la parte nord-orientale dell'isola d'Irlanda: confina con lo stato dell'Eire (Repubblica d'Irlanda) ed è separata dalla Gran Bretagna dal braccio di mare del Canale del Nord.
Fanno parte del Regno Unito gli arcipelaghi delle Shetland, Orcadi e Ebridi a nord, delle Shilly a ovest e delle isole del Canale a sud insieme a numerose altre isole.
Alcuni altri territori sono ciò che resta del vasto impero coloniale appartenuto alla corona britannica.
Essi sono: Gibilterra in Europa, l'Isola di Sant'Elena nell'Atlantico davanti alle coste africane, le Cayman e le Bermuda nel Pacifico, le Falkland davanti alle coste dell'America meridionale.

Le caratteristiche fisiche


Il territorio della Gran Bretagna è occupato quasi per intero da pianure e colline, dato che il rilievo è molto antico e l'erosione, col tempo, ha arrotondato le cime delle montagna.
A nord, in Scozia, si trovano i Monti Grampiani con la cima più alta: il Ben Nevis (1343m). Al centro si trovano i Monti Pennini le cui cime più alte sfiorano appena i 900 metri. A ovest, nel Galles, anche i monti Cambrici sono rilievi modesti che superano raramente i 1000 m.
Le pianure più ampie si trovano in Inghilterra e prendono il nome di Midlands.
Nell'Irlanda del Nord (Ulster) il territorio, pianeggiante e ricco di pascoli al centro , è circondato da basse montagne (altezza massima 852 m).
I laghi sono molto numerosi, specialmente in Scozia, dove presentano una caratteristica forma allungata, e nel nord dell'Inghilterra (Lake District).
Numerosi  bacini d'acqua dolce si trovano anche nell'Irlanda del Nord.
I fiumi non hanno un lungo corso, ma sono ricchi di acque grazie all'abbondanza di precipitazioni. La portata regolare li rende in buona parte navigabile. I maggiori sono il Tamigi (345 km), che attraversa la capitale e il Severn  (346 km) nell'Inghilterra Meridionale. Al centro scorrono il TRent e l'Ouse, in Scozia il Tay, lo Spey e il Tweed.
Le coste sono generalmente alte e rocciose, particolarmente frastagliate e con profondi fiordi specie nella parte occidentale. IL litorale britannico è caratterizzato da forti maree che penetrano negli estuari dei fiumi. I porti, all'interno dei fiumi, sono a decine di chilometri dal mare. 

Il clima e la vegetazione

IL Regno Unito ha un clima temperato atlantico reso più mite dalla corrente calda del Golfo che lambisce le sue coste occidentali.
I venti di provenienza atlantica portano abbondanti precipitazioni e masse di aria umida che sono causa di forti nebbie.
La vegetazione più caratteristica del territorio sono i prati e i pascoli. Le dense foreste del passato si sono ridotte a causa dell'intenso disboscamento degli ultimi secoli. Oggi solo il 10% del territorio è coperto di boschi.

Le principali città

La maggiore città è Londra, la capitale. E'  situata sul Tamigi, a 60 km dal Mare del Nord. Le sue origini risalgono al I sec d.C., quando i Romani la  fondarono su un preesistente insediamento dandole il nome di Londinium.
Durante il Rinascimento era già una delle più popolose città europee. Da allora in poi la sua crescita non ha conosciuto arresti: all'inizio del Novecento vivevano nella sua area già 5 milioni di abitanti, oggi superano i 7 milioni.

La seconda città come numero di abitanti è Birmingham. In passato famoso centro minerario e metallurgico, con il progressivo esaurirsi dei giacimenti ha sviluppato altri settori fra cui l'automobilistico, l'aeronautico, il chimico, l'alimentare, il tessile.


Anche Leeds, Sheffield e Glasgow, città industriali un tempo basate sullo sfruttamento minerario, hanno modificato le proprie attività industriali e commerciali.


Edimburgo è il capoluogo politico e amministrativo della Scozia, sede di due famose università, di musei e istituiti d'arte e di musica, oltre che centro industriale e portuale.
Belfast  è il capoluogo dell'Irlanda del Nord.  Per lunghi anni il territorio è stato insanguinato dalla lotta fra cattolici e protestanti, fra l'esercito britannico e l'IRA, una formazione militare-politica che rivendicava l'indipendenza del paese dalla Gran Bretagna vista come uno stato colonizzatore. Il conflitto sembra oggi avviato a soluzione.

Superano i 100 mila abitanti le città di Oxford e Cambridge, prestigiosi centri universitari fra i più antichi d' Europa (risalgono rispettivamente al 1163 e al 1284).


Il più importante scalo passeggeri della costa inglese, collegato con la Francia e il Belgio, è Dover, ben conosciuta per le famose "bianche scogliere" a strapiombo sul mare. Questa città è anche lo sbocco del tunnel sotto la Manica, che collega dal 1994 le reti stradali e ferroviarie dell'Inghilterra e della Francia.

Le attività economiche
I lavoratori occupati sono così distribuiti: 
74% nei servizi, 
25% nell'industria,
1% nell'agricoltura..
L'agricoltura ha un elevato grado di meccanizzazione e utilizza tecniche avanzate, ma non ha una grande influenza nell'economia britannica, dato che i terreni su cui viene praticata non sono ampi. Le principali zone coltivate si trovano nelle regioni centrali e sudorientali. La coltura più diffusa è quella del frumento; seguono l'orzo e il luppolo per la produzione della birra, la segale,  l'avena e la patata specie in Scozia e Irlanda del Nord. Nelle aree costiere di sud-est si producono ortaggi e frutta.
L'allevamento di ovini (lana), bovini (latte e carne) e suini si avvale della grande abbondanza di pascoli estesi sui tre quarti dello spazio rurale.
La pesca, specie di merluzzi, aringhe, sogliole, è praticata nelle zone marine che circondano il Regno Unito e nell'Oceano.
L'industria trae l'energia necessaria da varie fonti. Il petrolio e il gas sono ricavati dai giacimenti scoperti negli anni Sessanta nel Mare Nord, che hanno sostituito gradualmente l'estrazione del carbone di cui il paese sarebbe ancora ricco.
Oleodotti e  gasdotti trasportano il greggio e il gas dalle piattaforme offshore, installate in mare mare aperto, fino ai terminali posti a terra. Il 20% dell'energia si ricava dagli impianti nucleari, alcuni dei quali risultano invecchiati e dovranno essere chiusi a breve.
Come negli altri paesi sviluppati, l'industria britannica spazia in tutti i settori: il siderurgico con la produzione di acciai speciali; il meccanico con i cantieri navali, la costruzione degli aerei , autoveicoli e materiale ferroviario; l'elettronica e la ricerca sulle biotecnologie.
Nel settore manifatturiero permangono la lavorazione della lana, del cotone, del vetro e del pellame, ma in questi settori è avvenuta ed è tuttora in corso un'ampia delocalizzazione delle imprese verso paesi, tra cui l'India, dove il costo della manodopera è molto minore.

I trasporti 
La rete stradale e autostradale è particolarmente fitta. Anche la rete ferroviaria è estesa. Molto estese sono anche le vie navigabili interne (oltre 1000 km).
Il trasporto marittimo è molto sviluppato , grazie ai numerosi porti all'interno degli estuari dei fiumi.
Gli aeroporti internazionali di Londra - Heathrow, Gatwick e Stansted - e quelli di Edimburgo , Birmingham, Glasgow sono nodi di importanza mondiale.



Dall'Islanda...

mercoledì 14 gennaio 2015

L'ISLANDA


L'Islanda è un'isola dell'Oceano Atlantico settentrionale, distante circa 300 chilometri dalla Groenlandia e 800 dalla Scozia.
Le sue coste settentrionali sfiorano il Circolo Polare Artico.
L'Islanda, il cui nome significa "Terra di ghiaccio", è nota anche come "l'isola del fuoco", poiché è caratterizzata da intensi fenomeni vulcanici.

L'isola è formata dalla parte emergente della dorsale medio-atlantica, una lunga e ininterrotta catena montuosa sottomarina che attraversa l'oceano.
IL territorio del paese è quasi totalmente  costituito da coni vulcanici (oltre 200), molti dei quali attivi; essi si innalzano su altopiani formati da rocce di origine vulcanica (basalti) e sono sormontati da cupole ghiacciate. 

I GEYSER

Tra i fenomeni più spettacolari ci sono i geyser, ossia getti di acqua bollente, che possono superare decine di metri.
Essi per alcune ore restano a riposo e poi improvvisamente entrano in azione.
Questo fenomeno avviene poiché l'acqua fredda che filtra nel sottosuolo  e si accumula negli strati di roccia porosa, viene riscaldata dalla presenza del magma fino a bollire e, per la pressione, tende a risalire in superficie.
I geyser vengono utilizzati per il riscaldamento delle abitazioni e per la produzione di energia elettrica.


I FIUMI E LE COSTE
I fiumi islandesi, alimentati dalle piogge e dalle nevi, sono ricchi d'acqua e hanno un regime costante. I loro corso è molto impetuoso, ricco di spettacolari cascate che essi formano per superare i margini degli altopiani lavici delle zone interne.
La Gullfoss, "la cascate d'oro", si trova sul fiume Hvita ed è la cascata con la maggior portata d'acqua d'Europa.
Le coste islandesi sono ovunque alte e rocciose, incise da profonde insenature simili ai fiordi norvegesi.


IL CLIMA
IL clima dell'Islanda è di tipo oceanico, sottoposto a influssi polari. Gli inverni sono lunghissimi e gelidi, le estati brevi e fresche. Solo lungo la costa sud-occidentale il clima viene in parte mitigato dalla presenza della Corrente del Golfo.
Le zone coperte dal ghiaccio sono molto estese. A nord la vegetazione è costituita da muschi e licheni, mentre a sud sono presenti macchie boschive di betulle e salici.


LA STORIA
Per la sua posizione isolata, l'Islanda è rimasta a lungo disabitata; i primi insediamenti stabili risalgono al IX secolo, quando sull'isola approdarono  monaci irlandesi e gruppi di norvegesi.
Il legame con la Norvegia si mantenne molto stretto nel corso dei secoli, grazie soprattutto ai vivaci  scambi commerciali. Con la successiva dominazione danese, la prosperità economica del Paese subì un brusco calo.
L'Islanda raggiunse la completa indipendenza dalla Danimarca nel 1944, quando venne proclamata la repubblica; da quel momento ebbe inizio la sua ripresa economica. 


LA POPOLAZIONE
In Islanda si registra la più bassa densità demografica d'Europa. Il dato relativo all'incremento naturale è comunque elevato, soprattutto se si considera che siamo in uno Stato nordico, scarsamente dotato di risorse agricole e minerarie.


LA CAPITALE
La capitale Reykjavik è situata sulla costa occidentale e accoglie circa il 40% della popolazione dell'isola. E' il solo insediamento di un certo rilievo, perché gli altri di rado superano i 5000 abitanti.
Tutte le città islandesi sorgono lungo la costa; la capitale, inoltre, si trova all'interno di una vasta insenatura che la protegge dalle mareggiate.
Le case sono variopinte e allegre, sovente rivestite esternamente in lamiera per proteggere i muri dalle intemperie; spesso non hanno persiane alle finestre: forse perché in inverno le ore di buio sono già molte, o forse perché in estate è bene fare buona "scorta" di luce.


L'AGRICOLTURA
I terreni liberi dai ghiacci sono in gran parte coperti da lava o da altri materiali di origine vulcanica, perciò le aree coltivabili sono molto ridotte. I suoli sono poveri e il clima è troppo rigido per le coltivazioni che sono localizzate quasi tutte all'interno di serre riscaldate. Grazie allo sfruttamento dell'energia geotermica, in Islanda si producono pomodori, banane e angurie,  con costi di produzione altissimi. All'aperto cresce il foraggio che alimenta l'allevamento degli ovini.
Gran parte dell'economia si regge sulla pesca, che alimenta forti esportazioni. Si pescano soprattutto merluzzi e aringhe, mentre è cessata la pesca alla balena, un tempo fiorente.

L'INDUSTRIA
L'industria più sviluppata è quella alimentare che si basa sulla lavorazione del pesce e dei suoi derivati: olio e farina di pesce.
Hanno un certo rilievo le industrie metallurgiche, per la produzione di alluminio e di silicio.


IL TERZIARIO
Le comunicazioni terrestri sono difficoltose perché gli ostacoli naturali sono notevoli.
Mancano totalmente le ferrovie; le strade sono in gran parte sterrate ed è possibile percorrere l'intero perimetro dell'isola in bus, quando le piene dei fiumi non distruggono i ponti.
I commerci tra città si svolgono soprattutto via nave.

martedì 13 gennaio 2015

Dalla Svezia: focaccine di segale



Ingredienti (per 20 focaccine) :
-1 cucchiaino di semi di anice
-1 cucchiaino semi finocchio
-1 cucchiaino e mezzo di sale
-50 g burro
-250 ml latte
-5 g lievito
-1 cucchiaio di miele
-2 cucchiai di zucchero
-75 g farina di segale
-250 g farina 00
-300 g patate calde appena bollite

-90 g farina di segale setacciata
-90 g farina 00

Preparazione:
In un mortaio pestare i semi di anice e di finocchio
Far fondere il burro, unire il latte, il miele e lo zucchero, i semi e fare in modo che arrivi a una temperatura di circa 38°C.
Versare sul lievito sbriciolato e mescolare. Unire poco alla volta la farina fino ad avere un impasto appiccicoso. Coprite con un canovaccio e fare lievitare fino al raddoppio. Schiacciare le patate e incorporarle all'impasto, poi unire anche le due farine restanti. Impastare per avere un impasto bello liscio.
Dividetelo in 20 pezzi e fateli cuocere come una piadina in un pentolino calda fino a che prenderanno un po' di colore. In alternativa dategli la forma tonda di focaccina e fateli cuocere in forno, pennellati con un po’ di burro, per circa 10 minuti a 180°C.