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mercoledì 1 aprile 2015

La Romania

Autrici: Alessia Rossi, Laura Faiola, Marianna Marzola, Carnelos Laura, Sarto Camilla, Cardin Elena
Lingua ufficiale : romeno
Religione : in Romania la percentuale dei romeni ortodossi è l’86,8%, seguono i romano-cattolici con il 4,7%,   i protestanti (3,2%), i greco- cattolici (0,9%), gli evangelici (0,1%) e coloro di un’altra fede (0,4%).
Forma di governo : repubblica presidenziale
Capitale : Bucarest
Moneta : Leu romeno

STORIA
L’antica regione della Dacia fu conquistata nel II secolo d.C. dall'impero romano. Nei secoli successivi sul territorio si stanziarono popolazioni germaniche ( Goti e sassoni ), slave, queste si mescolarono con i Valacchi ( antenati degli attuali romeni ) e ungheresi. Dopo una lunga fase di incertezza, dalla regione nacquero tre grandi principati feudali : Moldavia,Valacchia e Transilvania. Tutte furono sottomesse da vari imperi, finché nel 1878 Valacchia e Moldavia si unirono per creare il Regno di Romania, al quale si aggiunse la Transilvania dopo la caduta dell’ impero austro-ungarico nella Prima Guerra Mondiale. La Romania fece parte dell’ Unione Sovietica; dal 1965 si instaurò una dittatura che finì in seguito a una rivoluzione popolare nel 1989.

Confina :
·         a nord e a est con l’Ucraina
·         a est con la Moldavia
·         a sud con la Bulgaria
·         a ovest con la Serbia e l’Ungheria
·         a sud-est si affaccia sul mar Nero

CARATTERISTICHE FISICHE
Con un'area di 238.391 km ², la Romania è il 12º Stato d'Europa per superficie. Situato nella parte nord-orientale della Penisola balcanica, il paese si trova a metà strada tra l'Equatore ed il Polo nord ed è equidistante dal punto più occidentale d'Europa (la costa dell'Oceano Atlantico) e dal più orientale (i Monti Urali).
I Carpazi orientali  si allungano nella parte nord-orientale del paese, mentre a ovest si estendono i Carpazi Romeni Occidentali.
Al centro di questi rilievi si estende la regione collinare della Transilvania. Al di fuori di questi monti si trovano tre pianure:
·        a ovest  la pianura del Banato,
·        a sud la Valacchia, la più grande pianura romena
·        a est in corrispondenza del delta del Danubio, la regione della Dobrugia.

Il sistema fluviale della Romania è dominato dal bacino del Danubio. Il grande fiume scorre sul suolo rumeno per circa 1000 km.
I principali affluenti del Danubio sono il Mures, l’Olt e il Prut che scorre ad est, lungo il confine con la Moldavia.
I laghi sono numerosi, di origine glaciale nell'entroterra e di origine lagunare lungo le coste del mar Nero a sud est.


IL CLIMA E LA VEGETAZIONE
Il clima romeno è tipicamente continentale, con forti escursioni termiche stagionali: gli inverni sono freddi e le estati calde e umide. Lungo la costa l’influsso del Mar Nero rende più dolci gli inverni ma aumenta l’afa estiva. Le pendici delle montagne sono rivestite da estese foreste, costituite in gran parte da faggi  e querce, che coprono circa un quarto della superficie del territorio. In queste regioni vivono molti animali selvatici come lupi, orsi e cervi. Le regioni pianeggianti, grazie ai sistemi di irrigazione che hanno reso coltivabile il terreno stepposo, sono caratterizzate da un paesaggio agricolo.
LA POPOLAZIONE
Gli oltre 21 milioni di romeni si distribuiscono in modo abbastanza uniforme sul vasto territorio del paese, con l’eccezione delle zone montuose determinando una densità di popolazione (91 ab/kmq) inferiore a quella media dell’ Unione Europea.  
Anche il tasso di urbanizzazione è notevolmente più bassa rispetto a quello di molti Paesi europei: solo il 54% circa della popolazione vive in città, mentre poco meno della metà, il restante 46%, risiede in contesti rurali. Ciononostante, come vedremo, i centri urbani che superano i 100.000 abitanti sono piuttosto numerosi e ben distribuiti. Per quanto riguarda l’ andamento demografico, la Romania non è meta di immigrazione , ma subisce anzi conseguenze  dell’ immigrazione   di molti suoi cittadini , soprattutto  verso l’ Ungheria, Italia e Spagna. Si assiste così a un fenomeno opposto a quello che avviene in molti Stati Europei: la popolazione romena cresce meno di quanto  il suo saldo naturale, più elevato che altrove, potrebbe consentirle, proprio a causa del saldo migratorio negativo .


LE ATTIVITÀ ECONOMICHE
La Romania porta ancora sulle spalle la pesante eredità lasciata dal passato regime dittatoriale. Il controllo statale sull'economia, la chiusura del paese al commercio estero e l’ inefficienza del sistema produttivo hanno fatto sì che, dopo la caduta della dittatura di Ceausescu nel 1989, la Romania si sia ritrovata con un sistema economico e industriale totalmente inadeguato rispetto a quello della maggior parte dei paesi europei. Si è verificata di conseguenza una forte recessione, che il governo romeno ha tentato, a partire del 1997, con una serie di radicali riforme nel settore agricolo e industriale, sostenute anche dagli aiuti del Fondo Monetario Internazionale. Questa ristrutturazione, unita  alla privatizzazione delle imprese e all'intervento di società straniere, ha effettivamente portato a un miglioramento  dell’ economia  nazionale: negli ultimi dieci  anni il PIL è quasi raddoppiato e la disoccupazione è scesa sotto il 7 %. Si coltivano soprattutto  cereali, barbabietole, patate, lino, canapa , girasoli e viti. Dalle ultime due colture si ottengono olio e vino, quest’ ultimo speso di buona qualità , anche se poco conosciuto  all'estero. Molto diffuso è anche l’ allevamento , bovino , suino e ovino.  Il sottosuolo romeno è ricco  di risorse energetiche : si estraggono  petrolio , gas naturale e carbone. Sono molto sfruttati anche giacimenti di piombo, rame e bauxite, un minerale da cui si ricava l’ alluminio. L’ industria è sviluppata soprattutto nei settori sui quali si puntava maggiormente nel periodo comunista, come quello siderurgico , metallurgico, chimico, meccanico e petrolchimico.


LE CITTA’
L’ unica metropoli è la capitale Bucarest che costituisce il principale centro industriale e commerciale del Paese: la sua area metropolitana, pur ospitando solo il 9 % della popolazione romena, produce il 21% del Prodotto Interno Lordo  della nazione. Il centro  cittadino è molto elegante  tanto che la città è stata definita, in passato, la Parigi dell’ Est purtroppo però le difficoltà economiche della Romania e la povertà di ampie fasce della popolazione sono facilmente avvertibili visitando la periferia, dove sono evidenti i segni  del degrado urbano.


Iasi, è capoluogo della Moravia Romena. Nel 2004 Iasi e i centri confinati hanno costruito un’ area metropolitana con lo scopo di promuovere lo sviluppo degli affari e il commercio nella regione.


Timisoara è un’ altra città di rilievo, è un centro industriale particolarmente importante perché, soprattutto  negli ultimi anni, molte imprese straniere hanno trasferito qui le loro fabbriche per approfittare del ridotto costo della manodopera.











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