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Il bretzel o pretzen è il saporito pane di origine alsaziana, uno dei
simboli dei Paesi di lingua tedesca e del Sud-Tirolo dal
caratteristico colore ambrato e dalla forma annodata e dall'inconfondibile sapore.
Secondo
la leggenda, a diffondere i bretzel sarebbero stati i monaci
del Sud della Francia che li elargivano in premio ai ragazzi che
riuscivano a imparare a memoria alcuni versi della Bibbia. Bretzel
significherebbe infatti "ricompensa" e la loro forma ricorderebbe le
braccia incrociate dei bambini, in atteggiamento di preghiera: i tre caratteristici buchi starebbero a indicare la Trinità.
Ingredienti:250ml di acqua, 50gr di burro, 500gr di farina, 20gr di lievito di birra, 3 cucchiai di bicarbonato, 1 cucchiaino di sale fino, 3 cucchiai di sale grosso, 2 uova (per lucidarli) e zucchero q.b.
Preparazione
Stemperateil
lievito nell'acqua tiepida ed aggiungetevi dello zucchero. A parte,
intanto, sciogliete a bagnomaria il burro.
In una ciotola versate la farina a fontana, dove andrete a versarvi il lievito di
birra, il burro, l'acqua ed il sale.
Impastate il composto con cura per qualche minuto e quindi create una sorta di piccola palla con l'impasto che andrà ricoperta, ma non troppo, di farina e lasciato riposare coperto per qualche ora.
A lievitazione
completata procedete realizzando delle palline piuttosto allungate,
incrociando le due estremità dell'impasto, dando quindi subito la
forma tipica del bretzel. Ad operazione fatta lasciate
nuovamente a riposo per ancora un'ora.
Fate quindi
bollire l'acqua, versate del bicarbonato ed immergete, uno alla
volta, i bretzel precedentemente realizzati per una trentina di
secondi.
Procedete quindi
a spennellarli con le uova, ricoprite di sale grosso (senza esagerare
e cercando di metterlo sopratutto nella parte centrale) e quindi
infornate a 220° finché i bretzel non avranno assunto la doratura.
Triplice
Alleanza (Germania, Impero Austro-Ungarico e Italia)
I
contrasti:
Contrasto
fra Russia e Austria per l'egemonia nei Balcani
Contrasto
fra Francia e Germania per le regioni lungo il Reno
Contrasto
fra Inghilterra e Germania (l'Inghilterra guarda con preoccupazione
la politica di potenza della Germania)
Contrasto
fra i diversi gruppi nazionali negli imperi multietnici (Russia
zarista, Impero Ottomano, Austria-Ungheria)
L'attentato
di Sarajevo e l'ultimatum austriaco alla Serbia (1914)
L'arciduca
Francesco Ferdinando e la moglie Sofia vengono uccisi, a Sarajevo
durante una visita ufficiale, da uno studente nazionalista Gavrilo
Princip.
L'Austria
lancia un ultimatum alla Serbia: chiede lo scioglimento delle
associazioni antiaustriache e anche che i funzionari austriaci
indagassero sull'attentato in territorio serbo. La Serbia non accetta
e scoppia la guerra (28 luglio 1914).
Il
primo anno di guerra (1914)
-la
Russia si mosse a fianco della Serbia
-la
Germania dichiara guerra alla Russia
-la
Francia, legata alla Russia, mobilita le proprie forze armate, la
Germania attacca le truppe francesi invadendo il Belgio neutrale
-l'Inghilterra
interviene in difesa del Belgio
grazie
anche all'intervento delle truppe inglesi, la Francia riuscì a
fermare i tedeschi. La guerra si trasformò in una guerra di
posizionamento e logoramento (trincee)
I
due fronti:
-occidentale
(dove si affrontano Francia, Inghilterra contro Germania)
-orientale
(che vedeva Germania e Austria contro la Russia e la Serbia). I
tedeschi sconfissero i russi a Tannenberg e sui Laghi Masuri; i russi
però riuscirono ad invadere l'Ungheria.
La
neutralità dell'Italia
Nonostante
facesse parte della Triplice Alleanza, l'Italia afferma che il
trattato di alleanza aveva carattere difensivo, mentre era stata
l'Austria a dichiarare guerra alla Serbia.
L'opinione
pubblica nei mesi successivi si divide in due fazioni:
-neutralisti
(liberali, cattolici, socialisti)
-interventisti
(nazionalisti, liberali conservatori, socialisti democratici,
socialisti rivoluzionari di Mussolini)
L'Italia
in guerra (1915)
Salandra
stipula con l'Intesa il patto di Londra: l'Italia "tradisce"
l'Alleanza per l'Intesa, in cambio, in caso di vittoria, avrebbe
ottenuto Trentino e Alto Adige fino al Brennero, la Venezia Giulia,
l'Istria, la Dalmazia (esclusa Fiume), alcune città dell'Albania.
Il
24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria.
Il
fronte Italiano
L'Austria
organizzò un attacco a sorpresa nel Trentino per punire l'Italia del
mancato rispetto dei patti ma le linee italiane riuscirono a
resistere e, dopo essere passate alla controffensiva, nei
mesi successivi riconquistarono i territori perduti e presero
Gorizia.
La
Russia esce dalla guerra
La
Russia nella confusione politica determinata dalla rivoluzione del
1917, nel 1918 firma la pace con gli Imperi Centrali.
Intervento
degli USA
Dopo
l'affondamento del piroscafo Lusitania, il presidente americano
Wilson invia truppe e materiali sul fronte occidentale.
La
disfatta di Caporetto
Sul
fronte alpino, dopo nuove e inutili offensive italiane sull'Isonzo e
sull'Altopiano di Asiago, a ottobre una massiccia controffensiva
austrotedesca sfondò il fronte italiano presso Caporetto, provocando
la rotta dell'esercito italiano e lo sbandamento dell'intero
schieramento difensivo. Fra novembre e dicembre le truppe italiane,
affidate al generale Armando Diaz, chiamato a sostituire Cadorna, si
assestarono lungo la linea del Piave e sul Monte Grappa.
I
14 punti di Wilson
Il
presidente accentua il carattere ideologico della guerra,
presentandola come una crociata della democrazia contro
l'autoritarismo e l'imperialismo tedesco. Delinea la sua linea
politica in un programma di pace in 14 punti, che auspicava:
-l'autodecisione
dei popoli
-la
costituzione di un nuovo organismo internazionale, la Società delle
Nazioni.
La
vittoria (1918)
La
vittoria italiana di Vittorio Veneto mise in rotta gli austriaci e li
costrinse a chiedere l'armistizio. Il 4 novembre cessarono le
ostilità tra gli italiani e gli austriaci (pochi giorni dopo anche
la Germania si arrese alle forze alleate).
I Germani (da cui il paese prende il nome) si impadronirono di questa parte delle regione europea, prima abitata dai celti, negli ultimi secoli a.C.
Dopo aver respinto i tentativi romani di conquistare i loro territori, essi contribuirono successivamente, nei primi secoli d.C., al crollo dell'impero romano, riunendosi poi sotto il regno dei franchi (anch'essi di origine germanica).
autrice: Marianna Marzola
Forma di governo: Repubblica federale
La Germania è una Repubblica federale costituita da 16 Stati confederati, i Länder.
Capitale: Berlino
La Repubblica federale tedesca è uno stato situato nel cuore dell' Europa.
A Ovest confina con Francia, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi.
A Nord confina con la Danimarca e si affaccia sul Mare del Nord e sul Mar Baltico.
A Est confina con Polonia e Repubblica Ceca.
A Sud con Austria e Svizzera.
Clima e vegetazione
La Germania ha un clima di tipo oceanico a Nord, con venti, precipitazioni abbondanti e forti nebbie.
Sulle alte terre centrali e sulle pendici alpine il clima è più rigido, con precipitazioni nevose abbondanti ed estati fresche.
Ai piedi dei rilievi, nelle zone pianeggianti e nelle valli dei fiumi gli inverni sono meno rigidi e le estati sono soleggiate.
La vegetazione più caratteristica del territorio sono i boschi di conifere e latifoglie e i prati che si estendono su quasi un terzo del paese. Eccellenti vigneti coprono le colline nella zona sud-occidentale.
La popolazione
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania si
trovava ad avere subito grosse perdite umane, e il paese era stato diviso in
due stati: in parte queste perdite furono
compensate dall'immigrazione di circa 12 milioni di tedeschi che
provenivano da territori orientali che la Germania aveva perduto.
In seguito alla caduta del muro di Berlino (1989) e alla
dissoluzione dell’Unione Sovietica, molti furono anche gli immigrati da Paesi
dell’Europa Orientale.
Fino agli anni ’60 del Novecento, la maggioranza degli
immigrati era formata da Italiani, mentre successivamente da Turchi e
Iugoslavi.
Oggi gli stranieri in Germania sono oltre 7 milioni; 2
milioni sono turchi, e questo si
presenta come il gruppo etnico più consistente.
La Germania è anche una destinazione preferenziale per i
rifugiati politici di molti paesi in via di sviluppo.
Anche la composizione religiosa dello Stato tedesco è mutata
in seguito al crescente numero di immigrati
che professano fedi diverse.
Quasi la metà dei tedeschi è protestante (43%), ma i
cattolici sono un gruppo consistente (32%). Anche se si tratta di una piccola
minoranza, con solo il 2,1% il numero dei musulmani nel paese è in aumento.
In Germania, sempre più frequenti sono gli episodi di
razzismo e xenofobia, il più delle volte causati da gruppi estremisti di destra
(spesso di stampo neonazista) diffusi soprattutto negli stati orientali.
Numerosi sono i giovani che provano sentimento nostalgici nei confronti del
nazismo, a causa della disoccupazione e delle difficoltà economiche. Nel loro risentimento sociale vedono nello straniero il capro espiatorio della propria mancata realizzazione. Nell'ambito di una politica comune all'interno dell'Unione Europea, la Germania sta promuovendo un progetto con l'ottica di perseguire gli autori di messaggi che incitano all'odio razziale, nei casi in cui ciò costituisce una minaccia, un insulto o una diffamazione. Le principali città
Berlino
Le sue origini risalgono al 1307, quando due villaggi sulle rive della Sprea, si uniscono a scopo difensivo. Iniziava così la storia di Berlino come città. Il suo sviluppo è continuo, tanto che al momento dell'unità nazionale, quando nel 1871 assume il ruolo di capitale dell'impero germanico, gli abitanti hanno già raggiunto la cifra di 800 mila. Il XX secolo sottopone la città a dure prove: la dittatura nazista, i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, la divisione della città in quattro zone di occupazione al termine della guerra, la costruzione del Muro che dal 1961 al 1989 tiene separata la popolazione in due diversi stati (Germania Ovest e Germania Est). La città viene riunificata nel 1990 e, dal 1991, è di nuovo capitale della Germania. Fino a quel momento la capitale della Germania ovest era Bonn, una piccola città sul Reno, luogo di nascita del famoso musicista Ludwig van Beethoven.
Amburgo
E' la seconda città della Germania come numero di abitanti. Sorge alla confluenza l'Alster e l'Elba e il suo porto assorbe quasi la metà del traffico marittimo tedesco.
Monaco
E' la capitale della Baviera, nota all'estero per le industrie della birra e per l'Oktoberfest. Qui ha sede l'ufficio europeo dei brevetti.
Nell'ex Germania est spiccano le città di DRESDA sul fiume Elba e LIPSIA. Le due città, completamente distrutte dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, furono ricostruite nel rispetto dello stile originario. Sono città di grande rilievo culturale. Attività economiche I lavoratori occupati sono così distribuiti: 71% nei servizi, 27% nell'industria, 2% nell'agricoltura. L'agricoltura ha un elevato grado di meccanizzazione e utilizza tecniche avanzate, ma non ha una grande influenza nell'economia tedesca, dato che i terreni su cui viene praticata non sono particolarmente fertili. Le colture principali sono costituite da orzo, frumento, patate, barbabietola da zucchero, luppolo. Nelle valli del Reno e della Mosella, più fertili, è in crescita la coltivazione della vite per la produzione di vini di ottima qualità. La vasta estensione di colture foraggere ha favorito l'allevamento bovino. L'industria della Germania trae l'energia necessaria in minima parte dal carbone la cui estrazione è stata quasi abbandonata. Le riserve nazionali di idrocarburi sono modeste. Le centrali nucleari dell'Est sono state chiuse perché arretrate e pericolose. Restano in funzione diverse centrali nell'Ovest che però dovrebbero essere progressivamente chiuse. La Germania importa elettricità dai paesi scandinavi e gas e petrolio tramite un'ampia rete di oleodotti e gasdotti. Essendo la Germania la quarta potenza industriale del mondo dopo Stati Uniti, Cina e Giappone, l'industria tedesca spazia in tutti i settori: la siderurgia e la metallurgia, la meccanica pesante, la cantieristica, l'industria delle automobili, la chimica e farmaceutica, l'aerospaziale, l'elettronica e la ricerca sulle biotecnologie. Hanno un buon sviluppo anche il tessile, l'agroalimentare e la lavorazione del legno. PER SAPERNE DI PIÙ SULL'INNO NAZIONALE DELLA GERMANIA, CLICCA SULL'IMMAGINE DEL SUO AUTORE: HEINRICH HOFFMAN VON FALLERSLEBEN
In
cucina la quicheè
un tipo di torta
salatainizialmente
tipica della cucina
francese.
La quiche
lorraine(originaria
della regione francese della Lorena)
è la varietà più conosciuta di quiche. Provatela!
Ingredienti
per 4 persone
1
disco di pasta brisé
200
ml di panna
1/2
cipolla
4
uova
100gr
di pancetta a dadini
100
gr di Emmenthal
Sale
e pepe
Preparazione
Disponete
la pasta brisè in una teglia di qualche centimetro più stretta, in
modo da poter ricavare dei bordi. Punzecchiate il fondo con una
forchetta. Disponete
la pancetta e il formaggio, tagliato a dadini, su tutta la
superficie. Aggiungete la cipolla, tritata finemente. Sbattete
le uova con la panna, condite con sale e pepe e versate il tutto
sulla pasta. Ripiegate i bordi verso l’interno e cuocete in forno
già caldo a 200 gradi per circa 30 minuti.
Romani chiamavano "Galli"), originari dell' attuale Francia orientale e dell'alta valle del Danubio.
Esso fu conquistato da Giulio Cesare tra il 58 e il 52 a.C. e per quattro secoli fece parte dell' Impero Romano. Quando questo entrò in crisi, il territorio fu conquistato dai Franchi, una popolazione di origine germanica.
Da loro deriva il nome del paese.
autrice: Elisa Battistutta
Forma di governo: repubblica presidenziale
Capitale: Parigi
Fanno parte dello stato Francese anche l' isola di Corsica, nel Mediterraneo, e alcune ex colonie.
Le principali sono: Guadalupa e Martinica nei Caraibi, la Guyana francese dell' America del Sud, Réunion nell'Oceano Indiano, la Polinesia francese con Tahiti nell'Oceano Pacifico.
La popolazione
autori: Giulia Cerchier e Leonardo Milan
Le aree più periferiche, o meno coinvolte dello sviluppo dell' industria dell'ultimo secolo, sono andate incontro a un sempre maggiore calo demografico. L'immigrazione ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo del paese, a partire dalla rivoluzione industriale fino al secondo dopoguerra.
Notevole è stato l'afflusso dai paesi del bacino Mediterraneo, come Italia, Spagna e Portogallo. Successivamente la provenienza degli immigrati si è sbilanciata a favore delle ex colonie: Algeria, Marocco, Tunisia, Senegal, Mauritania.
L'immigrazione in Francia ha radici molto lontane: infatti secondo alcune stime un terzo della popolazione Francese discende da immigrati. Tuttavia se da una parte l'immigrazione ha rappresentato e rappresenta una grande risorsa per il paese , essa ha anche creato uno squilibrio tra le grandi città, prima di tutte Parigi, e i centri minori. Parigi, con i suoi circa 10 milioni di abitanti, è diventata un gigantesco agglomerato urbano, dove spesso si sviluppano episodi di intolleranza e rivolta causati dalla non facile convivenza tra i diversi gruppi etnici e sociali.
Anche le diverse professioni religiose a volte sono state alla base di scontri e di polemiche. Questa situazione ha spinto il governo francese a varare, nel 2004, la cosiddetta "legge sulla laicità", che vieta l'esposizione di simboli religiosi vistosi nei luoghi pubblici. Questa legge è stata popolarmente definita "legge anti-velo" perché sembra colpire, più delle altre fedi, l'Islam, seconda religione del paese. Anche qui le polemiche non sono mancate, e il velo è diventato, per le ragazze musulmane, simbolo di resistenza contro la cultura occidentale e contro lo stile di vita europeo. Le lingue
autori: Giulia Cerchier e Leonardo Milan
In Francia, oltre al francese, parlato dalla maggioranza della popolazione e lingua ufficiale, si parlano diverse lingue locali, come l'Alsaziano, il Basco, il Bretone, il Catalano, il Corso, il Fiammingo, l'Occitano... La lingua francese è parlata anche in moltissimi altri paesi, sparsi in tutto il mondo, da circa 180 milioni di persone. I paesi che usano il francese come lingua madre (come il Belgio) o come lingua ufficiale (come il Canada) sono detti francofoni. Le principali città
autore: Giorgio Montisano, Imeroski Hadis, Berardo Edoardo
Sulle rive della Senna sorge la capitale, PARIGI, un agglomerato urbano di circa 10 milioni di abitanti. Le sue origini risalgono al neolitico (5.000 a.C.). Nel III secolo a.C. vi si insediò la popolazione celtica dei parisii; successivamente fu conquistata dai Romani che le diedero il nome di Lutetia Parisiorum, poi abbreviato in Parigi. La città acquistò grande prestigio dopo l'arrivo dei Franchi che ne fecero la capitale del regno, da quel momento le alterne vicende storiche videro Parigi come centro di ogni cambiamento: dall'acquisizione dell'unità e l'indipendenza nazionale dopo la guerra dei Cent'anni alle lotte di religione, dall'assolutismo del re Sole (Luigi XIV) alla rivoluzione francese, dall'impero di Napoleone alla resistenza contro il nazismo in una Parigi occupata dalle truppe tedesche durante la Seconda guerra mondiale.
Con oltre 28 milioni di
turisti ogni anno, Parigi è la città più visitata al mondo; vanta numerosi monumenti
storici quali (tra i più importanti): la famosissima Tour Eiffel, Notre-Dame e l’Arco di Trionfo.
La Tour Eiffel, costruita
dall’ingegnere Gustave Eiffel dal 1886 al 1889, nel 2007 ha vantato
quasi 7 milioni di visitatori
La cattedrale di
Notre-Dame, invece, è stata costruita molto prima, nel 1344. È stata
scelta come luogo di molti ricevimenti nazionali ed è ancora oggi
disponibile per il culto.
L’Arco di Trionfo,
commissionato nel 1806 da Napoleone, venne inaugurato nel 29 luglio
del 1836 e fu costruito appunto per celebrare le numerose vittorie di
Napoleone Bonaparte. Nel 1920 ci venne posta sotto la tomba del Milite
Ignoto.
La seconda città come numero di abitanti è MARSIGLIA (1,3 milioni): si affaccia sul Mediterraneo, dove costituisce il più importante porto francese per traffico di merci e passeggeri, e un grande scalo petrolifero; è anche meta turistica perché conserva importante tesori d'arte.
La terza città è LIONE (1,2 milioni di abitanti): situata alla confluenza della Saona nel Rodano, vanta origini romane di cui conserva un anfiteatro augusteo; è un centro industriale e finanziario in grande espansione.
Altre importanti città sono TOLOSA, dove sono localizzate imprese aerospaziali, istituti di ricerca e due università a carattere essenzialmente scientifico; NIZZA, città della Costa Azzurra, centro turistico e culturale; STRASBURGO, porto fluviale sul Reno al confine con la Germania, sede del Parlamento europeo, del Consiglio d'Europa e della Corte internazionale dei diritti dell'uomo.
L'industria francese
autrice: Padovese Elena
I
lavoratori occupati sono così distribuiti: 71% nei servizi,
25% nell'industria, 4% nell'agricoltura.
L’agricoltura
ha un elevato grado di meccanizzazione e utilizza tecniche avanzate. Questo ha
consentito alla Francia di diventare il primo paese agricolo dell’Unione
Europea e il secondo esportatore agricolo mondiale dopo gli USA. Si coltivano
principalmente ortaggi e barbabietole da zucchero. Anche la silvicoltura ha un
discreto peso.
Gli
allevamenti sono considerevoli; lungo le coste atlantiche si pratica
l’allevamento delle ostriche e di altri molluschi.
L’industria
Francese trae l’energia necessaria dalle numerose centrali nucleari, dislocate
lungo i grandi fiumi e i litorali marini. E’ in crescita la produzione di
energia idroelettrica.
Essendo
la Francia una potenza industriale mondiale, l’industria francese spazia in
tutti i settori: produzione di acciaio, industria automobilistica, farmaceutica
e cosmesi, l’alta moda, il settore agroalimentare con prodotti tipici e
pregiati.
L'inno della Francia La Marsigliese è un canto dei rivoluzionari francesi, poi adottato dalla Francia come inno nazionale.