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mercoledì 14 gennaio 2015

L'ISLANDA


L'Islanda è un'isola dell'Oceano Atlantico settentrionale, distante circa 300 chilometri dalla Groenlandia e 800 dalla Scozia.
Le sue coste settentrionali sfiorano il Circolo Polare Artico.
L'Islanda, il cui nome significa "Terra di ghiaccio", è nota anche come "l'isola del fuoco", poiché è caratterizzata da intensi fenomeni vulcanici.

L'isola è formata dalla parte emergente della dorsale medio-atlantica, una lunga e ininterrotta catena montuosa sottomarina che attraversa l'oceano.
IL territorio del paese è quasi totalmente  costituito da coni vulcanici (oltre 200), molti dei quali attivi; essi si innalzano su altopiani formati da rocce di origine vulcanica (basalti) e sono sormontati da cupole ghiacciate. 

I GEYSER

Tra i fenomeni più spettacolari ci sono i geyser, ossia getti di acqua bollente, che possono superare decine di metri.
Essi per alcune ore restano a riposo e poi improvvisamente entrano in azione.
Questo fenomeno avviene poiché l'acqua fredda che filtra nel sottosuolo  e si accumula negli strati di roccia porosa, viene riscaldata dalla presenza del magma fino a bollire e, per la pressione, tende a risalire in superficie.
I geyser vengono utilizzati per il riscaldamento delle abitazioni e per la produzione di energia elettrica.


I FIUMI E LE COSTE
I fiumi islandesi, alimentati dalle piogge e dalle nevi, sono ricchi d'acqua e hanno un regime costante. I loro corso è molto impetuoso, ricco di spettacolari cascate che essi formano per superare i margini degli altopiani lavici delle zone interne.
La Gullfoss, "la cascate d'oro", si trova sul fiume Hvita ed è la cascata con la maggior portata d'acqua d'Europa.
Le coste islandesi sono ovunque alte e rocciose, incise da profonde insenature simili ai fiordi norvegesi.


IL CLIMA
IL clima dell'Islanda è di tipo oceanico, sottoposto a influssi polari. Gli inverni sono lunghissimi e gelidi, le estati brevi e fresche. Solo lungo la costa sud-occidentale il clima viene in parte mitigato dalla presenza della Corrente del Golfo.
Le zone coperte dal ghiaccio sono molto estese. A nord la vegetazione è costituita da muschi e licheni, mentre a sud sono presenti macchie boschive di betulle e salici.


LA STORIA
Per la sua posizione isolata, l'Islanda è rimasta a lungo disabitata; i primi insediamenti stabili risalgono al IX secolo, quando sull'isola approdarono  monaci irlandesi e gruppi di norvegesi.
Il legame con la Norvegia si mantenne molto stretto nel corso dei secoli, grazie soprattutto ai vivaci  scambi commerciali. Con la successiva dominazione danese, la prosperità economica del Paese subì un brusco calo.
L'Islanda raggiunse la completa indipendenza dalla Danimarca nel 1944, quando venne proclamata la repubblica; da quel momento ebbe inizio la sua ripresa economica. 


LA POPOLAZIONE
In Islanda si registra la più bassa densità demografica d'Europa. Il dato relativo all'incremento naturale è comunque elevato, soprattutto se si considera che siamo in uno Stato nordico, scarsamente dotato di risorse agricole e minerarie.


LA CAPITALE
La capitale Reykjavik è situata sulla costa occidentale e accoglie circa il 40% della popolazione dell'isola. E' il solo insediamento di un certo rilievo, perché gli altri di rado superano i 5000 abitanti.
Tutte le città islandesi sorgono lungo la costa; la capitale, inoltre, si trova all'interno di una vasta insenatura che la protegge dalle mareggiate.
Le case sono variopinte e allegre, sovente rivestite esternamente in lamiera per proteggere i muri dalle intemperie; spesso non hanno persiane alle finestre: forse perché in inverno le ore di buio sono già molte, o forse perché in estate è bene fare buona "scorta" di luce.


L'AGRICOLTURA
I terreni liberi dai ghiacci sono in gran parte coperti da lava o da altri materiali di origine vulcanica, perciò le aree coltivabili sono molto ridotte. I suoli sono poveri e il clima è troppo rigido per le coltivazioni che sono localizzate quasi tutte all'interno di serre riscaldate. Grazie allo sfruttamento dell'energia geotermica, in Islanda si producono pomodori, banane e angurie,  con costi di produzione altissimi. All'aperto cresce il foraggio che alimenta l'allevamento degli ovini.
Gran parte dell'economia si regge sulla pesca, che alimenta forti esportazioni. Si pescano soprattutto merluzzi e aringhe, mentre è cessata la pesca alla balena, un tempo fiorente.

L'INDUSTRIA
L'industria più sviluppata è quella alimentare che si basa sulla lavorazione del pesce e dei suoi derivati: olio e farina di pesce.
Hanno un certo rilievo le industrie metallurgiche, per la produzione di alluminio e di silicio.


IL TERZIARIO
Le comunicazioni terrestri sono difficoltose perché gli ostacoli naturali sono notevoli.
Mancano totalmente le ferrovie; le strade sono in gran parte sterrate ed è possibile percorrere l'intero perimetro dell'isola in bus, quando le piene dei fiumi non distruggono i ponti.
I commerci tra città si svolgono soprattutto via nave.

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